Progetto fotografico collettivo regionale 2020 “Toscanità – Le vie d’acqua”

presso Fotoclub "Il Bacchino" BFI
Piazza Cardinal Niccolo, 8 – Prato​


Termine consegna opere Dicembre 2019.

Se vuoi partecipare o maggiori informazioni scrivi a fotoclub@ilbacchino.it

La manifestazione regionale in oggetto è giunta alla quarta edizione. La prima edizione lasciava agli Autori libertà di interpretare
la propria Regione con tematiche personali, nelle successive si sono toccati argomenti salienti e caratteristici, fino alla scelta del
titolo per la nuova edizione che vedrà la mostra iniziale nel corso del 2019. L’acqua è un tema, in ogni sua accezione, capace di
affascinare ogni fotografo, è questa dunque una valida e importante occasione per rivelare, con il proprio obiettivo, il personale
rapporto di ognuno con questo elemento primario e vitale per molteplici aspetti.


Nei tempi le civiltà sono sorte, prevalentemente, lungo i corsi d’acqua stimolate a formarsi nei pressi di quelle essenziali fonti di
vita per gli insediamenti futuri e con essi hanno sempre dovuto rapportarsi costituendo e modificando nei tempi, la storia delle
genti future. Nella Toscana, anche il fiume Arno, come gli altri corsi d’acqua, ha dovuto adoperarsi per formare il proprio
percorso modificando, nelle epoche, gli assetti geografici secondo gli umori dei fiumi.


Molte volte il fiume ha unito popolazioni, in altre occasioni le ha divise per il contendersi proprio del prezioso bene; altre volte è
stato munifico elargendo prosperità ai popoli prospicienti, molto spesso riprendendosela annegandola con la forza della propria
veemenza. In ogni caso ed epoca della storia ha sempre costituito un fattore determinante dell’associarsi delle genti insediatesi
lungo il suo corso, influenzando i modi di vivere e le proprie attività derivanti o connesse al fiume costituendo legami con il
territorio nel rispetto che si installa tra l’elemento naturale e le società conviventi con esso.


Il delta dei fiumi è sempre stato oggetto di affascinamento del fotografo, ma nel periodo tra l’ottavo e il quinto secolo a.C. si
formarono lingue di terra che occludevano, con le loro propaggini, gli sbocchi in mare formando piccole lagune riparate,
pertanto adatte a favorire la nascita di attracchi per le imbarcazioni di allora, gli Etruschi addirittura, nelle sponde più riparate,
avevano già costruito una serie di moli e modesti approdi proprio là dove poi nacque Pisa. Creandosi un ambiente paludoso,
quelle zone non divennero molto salubri in virtù della stagnazione delle acque e occorse, per un inizio di bonifica, l’avvento dei
Romani forti di molte braccia a loro disposizione. Quella civiltà costituì addirittura delle vie d’acqua per il più veloce
collegamento tra i centri più importanti, favorendone gli sviluppi.


Tutte le valli antropizzate furono un brulicare di contrade spesso in tenzoni tra loro per la conquista e l’egemonia di territori
sempre più vasti e ben irrigati dai fiumi. Gli storici, nei loro trattati, ci raccontano d’immani alluvioni causate dal carattere
torrentizio dei fiumi causando stragi coinvolgendo e condizionando la vita delle popolazioni ivi installate.
Ancor oggi, e più di ogni altra epoca, l’acqua e il suo fluire è fonte di vita, la Toscana è ricca di fiumi, fossi e condotte costituendo
anche una visione fotografica perennemente attraente e pittoresca nella sua visione poetica, ovunque si trovano set naturali per
una valida attività fotografica capace di illustrare ogni aspetto di quanto, intorno ai corsi d’acqua, si costruisce, si installa e
prospera.

Marco Saccardi

Postato in Eventi

Benemerito della Fotografia Italiana
C.F. 92026950482
Aderente alla FIAF (Circolo 643)