GIOVEDI 13/04/2023 alle 21:15 presso Fotoclub Il Bacchino – Via Genova, 17/5 – Prato.
Antonella Monzoni sarà la prima ospite della serie di serate con Ospite chiamata “50 Special Guest“, organizzata in occasione dei festeggiamenti per il 50 anniversario di attività del Fotoclub Il Bacchino.
Biografia
Antonella Monzoni pratica una fotografia di reportage profondamente umanista con una cifra intimista tesa all’assimilazione del ricordo. I suoi progetti, pur contenendo un elevato coefficiente di informazione, superano il limite del documento per affermare il valore della testimonianza.
Inizia la sua attività nel 2000 fotografando, in bianco e nero e con una serie di rituali, le radici più nascoste della civiltà umana, mostrando come spesso ciò che appare distante da noi geograficamente sia in realtà molto vicino dal punto di vista interiore (“Kumbha Mela”, “Lalibela”, “Benedic Anima Mea”, “La tribù dei denti neri”, “Vida y Muerte”, “Omo tribe”).
Nel 2005 incontra Henriette Niépce e nasce “Madame”, un lavoro a colori che mostra, con straordinaria delicatezza, una relazione di rispetto e complicità. Madame Henriette le apre la casa dopo 50 anni di autoreclusione e così vede la luce un progetto pluripremiato, divenuto libro nel 2011.
Dal 2008 al 2010 si dedica al racconto delle ferite del popolo armeno, in primis il genocidio subìto per mano turca nel 1915, considerato il primo genocidio del XX secolo non ancora riconosciuto dalla Turchia e nasce il progetto “Ferita armena” che riceverà premi internazionali e molti riconoscimenti, tra cui il Premio Bastianelli 2016 per il miglior libro fotografico pubblicato in Italia (Gente di Fotografia Edizioni).
Dal 2008 al 2012 realizza con una leggerezza da noir francese “L’Ospite segreto”, una serie di scatti in diverse stanze d’albergo prima che vengano rigovernate dal personale. Un lavoro impegnativo che in maniera amplificata mostra la capacità di racconto della fotografa: storie possibili e impossibili che mescolano tempo, solitudine, malinconia, incomprensioni e grandi amori.
Il percorso di Antonella è il frutto di una cultura polimorfa, si arricchisce del valore dell’esperienza e nel tempo ci racconta storie di donne, di silenzi, di intimità, di bellezza, di forza e delle sue indignazioni di donna in progetti come “La bellezza silenziosa”, “Volevo essere Mina”, “Donne di Scanno oggi”, “T’amo da morire”, “Iran, chador e sogni”.
Antonella fa parte di Donne Fotografe, Italian Women Association e del Collettivo Synap(see).
Sempre nel 2018 FIAF le conferisce l’Onorificenza di Maestro della Fotografia Italiana MFI.
È vicedirettore editoriale della rivista di cultura fotografica “Gente di Fotografia”.
Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero (Arles, Innsbruck, Solms, Saint Petersburg, Vienna, Brighton, Chalon-sur-Saône, Montpellier, Madrid, Londra).
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